LA PROVINCIA VARA IL REGOLAMENTO PER LE GUARDIE GIURATE VOLONTARIE
martedì 10 marzo 2009
Operano in ambito ittico e venatorio “Maggiore tranquillità per i cittadini, ampliando il lavoro che la Provincia ha sempre fatto”: con queste parole il Presidente della Provincia, Davide Zoggia, ha sintetizzato lo spirito del regolamento presentato nella sede della Polizia Provinciale. Si tratta del regolamento che specifica le possibilità di intervento delle associazioni di guardie volontarie operanti sul nostro territorio nei comparti della prevenzione e della repressione dei reati e degli illeciti in ambito ittico e venatorio. In particolare vengono precisati all’interno di un quadro normativo definito i compiti e le funzioni che questi gruppi, una decina per un totale di 223 guardie giurate, potranno svolgere in diretto rapporto con il corpo della Polizia Provinciale. “Oggi si istituzionalizza un rapporto che da oltre un decennio era incentrato solo sul volontariato – ha spiegato il presidente Zoggia – la nostra piena soddisfazione deriva dal fatto che, in un momento in cui il tema della sicurezza è all’attenzione dei cittadini, diamo loro maggiore certezza nel controllo e nella prevenzione in tutte le materie legate all’ambiente”. “Questo regolamento – ha spiegato l’Assessore alla Polizia Provinciale, Luigi Solimini – attribuisce alla Provincia un ruolo di significativa importanza in materia di controllo del territorio e di sicurezza per i cittadini. Lo fa valorizzando appieno quanto indicato dalla legge, ma si spinge anche oltre cercando con il mondo del volontariato un rapporto che nasca dalla comune volontà di garantire la serietà e la professionalità dei soggetti che sul territorio possono svolgere l’attività di controllo e repressione degli illeciti. Credo che l’elemento fondamentale sarà la programmazione mirata delle operazioni di vigilanza e il controllo successivo degli interventi eseguiti, in vista dell’ottimizzazione e dell’efficienza delle azioni di prevenzione, sempre in piena collaborazione con la nostra Polizia Provinciale che ha mostrato in questi ultimi tempi di aver raggiunto un’alta capacità operativa testimoniata da decine e decine di operazioni. In particolare voglio ricordare quelle contro l’uccellagione, il bracconaggio e la pesca abusiva in laguna perché si tratta di fenomeni che hanno una perversa matrice ‘culturale’ o di tradizione e che invece vogliano estirpare affermando una più moderna visione del rapporto tra uomo e ambiente. Vogliamo mettere fine allo sfruttamento ed alla rapina per affermare invece un principio di sostenibilità al quale anche l’azione del mondo del volontariato deve saper concorrere”. La legge nazionale sull’esercizio dell’attività venatoria (è del 1992) demanda la vigilanza sull’applicazione della normativa in materia di fauna selvatica agli agenti del Corpo di Polizia Provinciale che può essere coadiuvato dalle guardie volontarie delle associazioni venatorie, agricole e di protezione ambientale nazionali presenti nel Comitato Tecnico Faunistico Venatorio nazionale e da quelle delle associazioni di protezione ambientale riconosciute dal Ministero dell’Ambiente, alle quali sia attribuita la qualifica di guardia giurata. Altrettanto per la pesca la precedente legge (del 1931) prevede che concorrano alla sorveglianza anche agenti giurati che rivestono la qualifica di agenti di polizia giudiziaria. Dal 1998 poi, sono state conferite alla Provincia le funzioni amministrative (prima esercitate dalla Prefettura) relative al riconoscimento della nomina a guardia giurata delle guardie volontarie venatorie e degli agenti giurati addetti alla sorveglianza sulla pesca nelle acque interne e marittime interne. “E’ evidente – ha sottolineato la Comandante della Polizia Provinciale, Luisella Penzo – che la Provincia deve provvedere al coordinamento delle guardie volontarie attraverso programmi operativi ispirati a criteri di ottimizzazione della vigilanza sul territorio, per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il controllo del prelievo venatorio e dell’esercizio dell’attività di pesca, sempre a partire dallo stretto collegamento con la Polizia Provinciale. Il coordinamento delle guardie volontarie predisposto con questo regolamento risponde non solo a questa esigenza di un costante monitoraggio del territorio per la salvaguardia dell’ambiente e delle attività di caccia e di pesca, ma rappresenta anche un’occasione per la valorizzazione del volontariato e la crescita professionale delle guardie volontarie che, investite per legge di delicati poteri di intervento repressivo e sanzionatorio, devono essere in grado di dimostrare in ogni situazione la massima competenza”. Il regolamento allora, oltre a programmi operativi predisposti dal Corpo di Polizia Provinciale, prevede per i volontari anche momenti di affiancamento alle pattuglie in servizio e corsi di aggiornamento per migliorarne la preparazione. Vengono inoltre puntualizzati, pur in un quadro di semplificazione e velocizzazione delle procedure per il rilascio o rinnovo del decreto di nomina delle guardie, i requisiti richiesti per il conseguimento del decreto di guardia giurata volontaria, così da assicurare che il servizio sia svolto da persone di integerrima condotta, pena la revoca del decreto da parte del Dirigente del Settore di Polizia.
Corpo di Guardia di Vigilanza Ittica Volontaria C.F.I. della sede N° 144 Mestre (VE),
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